La Transumanza

 

transumanza, gregge in movimento

La transumanza, cioè il periodico spostamento di animali dal piano al monte ( Transumanza verticale) o da una località ad un’altra (transumanza orizzontale) è una attività molto antica, presente nell’Appennino centrale fin dall’epoca pre romana.
La Transumanza più nota è quella che si svolgeva tra l’Abruzzo e la Puglia che assunse una notevolissima importanza socio-economica nel regno di Napoli.
Fu re Alfonso d’Aragona che , il 1 agosto 1447, istituì, per ragioni prevalentemente fiscali, la Regia Dogana per la mena delle pecore in Puglia. La prammatica reale imponeva una tassazione per chi conduceva gli armenti nel Tavoliere, nel contempo assicurava : l’assegnazione di pascoli nel Tavoliere; il transito lungo le vie erbose della transumanza, i tratturi; una giurisdizione speciale con la Dogana di Foggia e la Doganella d’Abruzzo, dove si giudicavano tutte le cause in cui erano coinvolti i pastori.; il diritto esclusivo degli armentari di vendere i loro prodotti nella grande Fiera di Foggia  che si svolgeva a partire  dai mesi primaverili di ciascun anno.
Ogni anno, dopo il 15 settembre, centinaia di migliaia di pecore partivano dalle zone interne del regno di Napoli, specialmente dall’Abruzzo, per giungere nel Tavoliere attraverso i tratturi, autentiche autostrade erbose larghe 60 passi napoletani pari ai nostri 111 metri. I maggiori tratturi erano il Celano -  Foggia, il Pescasseroli  - Candela,  il Castel di Sangro – Lucera e L’Aquila – Foggia il più lungo di tutti detto tratturo magno. Il ritorno dei pastori e greggi nei loro luoghi d’origine avveniva il 15 giugno.
La transumanza perde progressivamente importanza nel corso del XIX secolo a seguito delle riforme di Giuseppe Napoleone del 1806 e dell’affrancamento del Tavoliere  attuato dopo l’unità d’Italia.